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Lunedì 4 settembre alle ore 21 al teatro Olimpico, il Requiem di Mozart inaugura ufficialmente l’undicesimo festival “Vicenza in Lirica” con un cast stellare

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Lunedì 4 settembre alle ore 21 al Teatro Olimpico di Vicenza, inaugura ufficialmente
l’undicesima edizione del Festival “Vicenza in Lirica…e rideremo delle farfalle dorate” con il
Requiem” di Mozart.
In occasione del “Requiem” di Mozart il Festival, ancora una volta, porterà nel palco del teatro
coperto più antico al mondo un cast di vere e proprie stelle della lirica che vanno ad aggiungersi a
tutti i grandi nomi ritornati al Teatro Olimpico dal 2013 proprio grazie a “Vicenza in Lirica” che ha
saputo ripristinare una tradizione abbandonata da molti anni ed ora ripresa anche da altre realtà.
Protagonisti del capolavoro mozartiano sono: il soprano Barbara Frittoli tra le artiste più richieste
al mondo che debutta nel ruolo del soprano previsto nella partitura; il contralto Sara Mingardo
definita dalla critica “la regina del barocco nel mondo”; il giovane tenore Roberto Manuel Zangari
che ha debuttato a Vicenza nel 2022 con il “Combattimento di Tancredi e Clorinda” ottenendo
critiche straordinarie; il basso Riccardo Zanellato tra i più applauditi nei più grandi teatri del
mondo e che debutta all’Olimpico di Vicenza. Maestro concertatore e direttore Marco Comin, già
applaudito ed acclamato a Vicenza con la “Betulia Liberata” di Vivaldi in occasione del festival
“Vicenza in Lirica”, che trova quest’anno la completa conduzione orchestrale in quanto lo vedremo
anche nel podio dell’opera “Così fan tutte” del 7, 9 e 10 settembre alle ore 20.30 sempre al Teatro
Olimpico. Altro debutto al festival è quello dell’orchestra “Camerata Musicale Città di Arco
formata in prevalenza da giovanissimi musicisti a conferma di quanto il festival sia propenso a
promuovere i giovani, ma anche a confermare nuove sinergie musicali italiane. Dopo il successo
degli anni precedenti e quello recente ottenuto nell’opera “Ecuba” di Malipiero lo scorso giugno,
ritorna nel palco palladiano il coro “Iris Ensemble” di Padova, realtà tra le più apprezzate del
nostro territorio magistralmente preparato da Marina Malavasi.
Il Festival gode del sostegno del Ministero della Cultura, della Regione del Veneto, del
Comune di Vicenza, di AGSM AIM e di numerosi sponsor privati; con il patrocinio del Teatro La
Fenice di Venezia, del Comune di Sabbioneta e Archivio storico Tullio Serafin.
Informazioni: biglietteria@vicenzainlirica.it – cell.: 3496209712

La Puccini Festival Academy protagonista al Festival Vicenza in Lirica, sabato 2 settembre alle ore 21

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Sabato 2 settembre alle ore 21 presso l’Odeo del Teatro Olimpico di Vicenza, ritorna il Festival Puccini di Torre del Lago che, dopo l’interruzione causata dal Covid, porta nella città palladiana due delle eccellenze artistiche della “Puccini Festival Academy” il soprano Maria Cristina Napoli ed il tenore Carlo Eugenio Raffaelli, accompagnati al pianoforte dal maestro Alessandro Marini.

La collaborazione con il festival pucciniano si è consolidata a partire da giugno 2023 durante il “Concorso lirico Tullio Serafin” con la presenza in giuria nella serata “finale” del direttore generale Franco Moretti, che ha premiato due dei finalisti, Annya Pinto e Said Gobechiya, offrendo loro un concerto a Villa Paolina di Viareggio tenutosi lo scorso 8 luglio. A sua volta, sabato 2 settembre, il Festival vicentino ospiterà due artisti dell’accademia pucciniana che da poco ha terminato il programma estivo di perfezionamento.

Un concerto dedicato interamente a Puccini tra musiche da camere ed arie tratte da alcune delle opere che hanno reso eterno il compositore lucchese. Tra le arie da camera verranno eseguite: “Morire!”, “Inno a Diana”, “Terra e mare”, “Sole e amor”, “A Te”, “Avanti Urania!”. Il repertorio operistico comprenderà: “O mio babbino caro” (Gianni Schicchi), “Recondita armonia” e “E lucevan le stelle” da Tosca, “In quelle trine morbide” dalla Manon Lescaut, “Addio fiorito asil” da Butterfly, “Chi il bel sogno di Doretta” da La Rondine”. Concluderanno il ricco concerto tre arie tratte da La Bohemè “Che gelida manina”, “Si, mi chiamano Mimì” e “O soave fanciulla”.

Il Festival gode del sostegno del Ministero della Cultura, della Regione del Veneto, del Comune di Vicenza, di AGSM AIM e di numerosi sponsor privati; con il patrocinio del Teatro La Fenice di Venezia, del Comune di Sabbioneta e Archivio storico Tullio Serafin.

Ingresso libero.
Informazioni: biglietteria@vicenzainlirica.it
cell.: 3496209712

Festival Vicenza in Lirica: venerdì 1 settembre alle ore 21 le giovani voci della master class di Renata Lamanda protagoniste all’Oratorio di San Nicola

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Venerdi 1 settembre alle ore 21, sarà l’Oratorio di San Nicola ad ospitare il concerto finale dei giovani solisti di canto lirico che hanno partecipato alla master class di canto lirico tenuta dal mezzosoprano Renata Lamada, apprezzata cantante e docente di canto. Il festival conferma e rinnova ancora una volta il suo impegno verso i giovani cantanti lirici attraverso un percorso di formazione artistica, rivolto a perfezionarli vocalmente ed artisticamente e che va ad aggiungersi all’Opera-Studio in preparazione dell’opera “Così fan tutte” di Mozart attesa al teatro Olimpico di Vicenza il 7 settembre alle ore 20.30 (prova generale aperta al pubblico), 9 e 10 settembre alle ore 20.30.

Protagonisti della master class tenuta da Renata Lamanda sono 10 nuove promesse del canto lirico provenienti dall’Italia, Romania, Belgio, Cile e Cina e che confermano perciò, il richiamo internazionale del Festival e della sua attenzione verso i giovani cantanti lirici.  In programma musiche di Mozart, Rossini, Donizetti, Puccini e Verdi, accompagnate al pianoforte dal maestro Alessandro Marini.

Il concerto all’Oratorio di San Nicola è il primo degli appuntamenti dedicati interamente ai giovani artisti, il secondo appuntamento si terrà il 2 settembre alle ore 21 presso l’Odeo del Teatro Olimpico dove protagonisti saranno gli Aratisti della Puccini Festival Academy di Torre del Lago.

Il Festival gode del sostegno del Ministero della Cultura, della Regione del Veneto, del Comune di Vicenza, di AGSM AIM e di sponsor privati, del patrocinio del Teatro La Fenice di Venezia, del Comune di Sabbioneta e della collaborazione con l’Archivio storico Tullio Serafin.

1 settembre ore 21 – Ingresso libero. Informazioni: biglietteria@vicenzainlirica.it cell.: 3496209712

Festival Vicenza in Lirica: al via la terza edizione di “Artigiani all’Opera” in collaborazione con “Confartigianato imprese Vicenza”

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Domenica 20 agosto presso la sala congressi dell’Hotel Viest, storico sostenitore del festival “Vicenza in Lirica”, ha avuto inizio la terza edizione di “Artigiani all’Opera” dopo lo stop nel 2020, 2021 e 2022 a causa del Covid.

Artigiani all’Opera” è un progetto innovativo nato nel 2018 che rinnova la collaborazione con “Confartigianato Imprese Vicenza” finalizzata a creare uno spazio dedicato alle professionalità artigiane con le loro botteghe del trucco-parrucco, della fotografia e del videomaker nell’ambito del Festival “Vicenza in Lirica”. Il progetto è un percorso articolato in tre momenti specifici utili nell’introdurre l’artigiano all’esperienza del teatro. Il primo momento riguarda la formazione in cui gli artigiani acquisiscono le conoscenze professionali specificatamente richieste nel contesto del teatro; secondo step è quello riservato all’esperienza in cui gli artigiani hanno modo di collaborare direttamente nel backstage delle produzioni del festival “Vicenza in Lirica” 2023 affiancando gli artisti scritturati da Concetto Armonico; il terzo step, invece, vede gli Artigiani protagonisti, firmando il trucco-parrucco e fotografia dell’Intermezzo “L’ammalato immaginario” di Leonardo Vinci previsto l’8 settembre alle ore 17 presso le “Gallerie d’Italia – Vicenza.

Il primo incontro formativo si è tenuto domenica scorsa ed è stato l’evento che ha dato il via alle prove dell’opera “Così fan tutte” di Mozart in scena al teatro Olimpico il 7 settembre ore 20.30 (prova generale aperta al pubblico), 9 e 10 settembre ore 20.30 rispettivamente la prima e la seconda recita che già stanno registrando straordinari sold-out.

Gli artigiani coinvolti per l’edizione 2023 sono sei provenienti da Vicenza e provincia. Arianna Pizzolato giovane videomaker di Trissino (Vi) con 6 anni di passione dopo la laurea in grafica pubblicitaria; Michela Paccagnella “Miki color Studio” di Torri di Quartesolo (Vi) con più di quarant’anni di esperienza avendo iniziato giovanissima la sua attività di parrucchiera, figlia d’arte da mamma e papà; Giada Chiarello e Claudio Nieddu di “Skultura parrucchieri” di Arzignano (Vi) anch’essi con una storia ultra trentennale; Elisa Piazzon di “Nuova immagine” di Montecchio Maggiore (Vi), trent’anni di attività che l’hanno vista protagonista anche al 76° Festival del Cinema di Venezia; parrucchieri Rolando & Neliana di Vicenza operativi dal 1978. Un gruppo ben consolidato che con molto entusiasmo si avvicina al backstage del teatro d’opera grazie al Festival “Vicenza in Lirica”. Gli Artigiani affiancheranno il trucco di Rosy, il parrucco di GB Parrucchieri, la sartoria di Anna Benevenuti, la fotografia di Edoardo Scremin e la direzione artistica di Andrea Castello, nella produzione dell’opera “Così fan tutte” di Mozart interpretata dai solisti vincitori del “Concorso lirico Tullio Serafin” 2023, con la regia di Cesare Scarton e la direzione del Maestro Marco Comin, con l’”Orchestra dei Colli Morenici”di Brescia.

Grande soddisfazione espressa dal Presidente di “Confartigianato Imprese Vicenza” Gianluca Cavion: “Sono molto lieto che, a seguito della parentesi legata al periodo Covid, sia ripresa in modo pieno la positiva collaborazione con il Festival Vicenza in Lirica, che abbiamo comunque sempre sostenuto. Quest’anno ritorna infatti la presenza attiva di imprese nostre associate dei settori estetica e comunicazione. Per la nostra Associazione l’ambito teatrale costituisce un possibile ‘nuovo’ sbocco di mercato di grande interesse, che richiede al contempo adeguata preparazione. L’iniziativa ‘Artigiani all’opera’ punta a questo, consentire alle aziende partecipanti di sviluppare un’esperienza formativa sul campo, in occasione di una iniziativa culturale che coinvolge la nostra Città e che ha assunto una grande valenza anche al di là del nostro territorio“.

Entusiasmo e soddisfazioni espresse anche da Andrea Castello direttore artistico del festival “Vicenza in Lirica”: “Da subito ho percepito una grande sinergia tra i nuovi Artigiani del progetto 2023 e le nostre maestranze. Una sinergia che da sempre distingue il festival che, nel nostro caso, è sinonimo di passione, crescita, debutto e, spero, ancora una volta di successo. Sono grato a ‘Confartigianato Imprese Vicenza’ per la grande vicinanza al Festival anche grazie ad un sostegno utile alle produzioni”.

Il progetto “Artigiani all’Opera“ ha uno spazio riservato nel sito del festival www.vicenzainlirica.it utile per conoscerli da vicino, oltre che vedere il progredire della loro esperienza nel campo del Teatro.

Dal giorno 24 agosto dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17 sarà aperta la biglietteria presso il botteghino del Teatro Olimpico per l’acquisto dei biglietti degli spettacoli in cartellone.

Il Festival gode del sostegno del Ministero della Cultura, della Regione del Veneto, del Comune di Vicenza, di AGSM AIM e di numerosi sponsor privati; con il patrocinio del Teatro La Fenice di Venezia, del Comune di Sabbioneta e Archivio storico Tullio Serafin.

Informazioni: biglietteria@vicenzainlirica.it – cell.: 3496209712

Cento Volte Serafin, concerto nel chiostro del Conservatorio di Verona in memoria di Tullio Serafin con protagonisti i vincitori del Concorso lirico 2023

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Madrina della serata il soprano Barbara Frittoli.

Sarà il chiostro del Conservatorio di Verona “Evaristo Felice Dall’Abaco” ad ospitare, domenica 9 luglio alle ore 21, il concerto “Cento Volte Serafin” dedicato al grande direttore d’orchestra Tullio Serafin, maestro che diede il “La” al festival areniano nel 1913 con l’opera “Aida” di Giuseppe Verdi. Il concerto è stato organizzato grazie alla collaborazione tra ”Archivio storico Tullio Serafin”, festival “Vicenza in Lirica” e Comune di Verona – Assessorato alla Cultura che, fin da subito, ha deciso di sostenere e patrocinare l’evento che vuole ricordare ed omaggiare il direttore veneto contestualmente alle celebrazioni del centenario areniano.

Mi rincuora questo importante appuntamento che rivolge il giusto grazie al mio concittadino Tullio Serafin e che vede come protagonisti i giovani solisti del Concorso a lui dedicato” sono le parole di Andrea Castello presidente dell’Archivio storico Tullio Serafin e direttore artistico di “Vicenza in Lirica” che continua “il mio grazie al Sindaco di Verona Damiano Tommasi e all’assessore alla Cultura Marta Ugolini per aver dimostrato grande sensibilità verso il direttore veneto senza il quale, probabilmente, non ci sarebbero stati ogni anno questi tre mesi estivi di pubblico amante della lirica a Verona. Il grazie arriva anche dai pronipoti del Maestro Serafin, Jacopo e Federica Conte.”

Protagonisti della serata saranno i vincitori del “Concorso lirico Tullio Serafin” 2023 a cui sono stati affidati lo scorso 7 giugno al Teatro Olimpico di Vicenza, i ruoli nell’opera “Così fan tutte” di W.A. Mozart: Arianna Giuffrida (Fiordiligi), Benedetta Mazzetto (Dorabella), Francesca Maria Cucuzza (Despina), Haruo Kawakami (Ferrando), Matteo Torcaso (Don Alfonso). Gli artisti saranno accompagnati al pianoforte dal maestro Alessandro Marini e presenteranno al pubblico una selezione di arie, duetti e terzetti dall’opera “Così fan tutte”. Ospite della serata il soprano di fama internazionale Barbara Frittoli, già madrina nel 2018 delle celebrazioni nei cinquant’anni dalla morte di Tullio Serafin, nato a Rottanova di Cavarzere (Ve) nel 1878 e morto a Roma nel 1968.

Per me è un ulteriore grande onore essere nuovamente ospite di un concerto dedicato al grande direttore Tullio Serafin, in primis perchè è un punto di riferimento per molte generazioni di direttori d’orchestra e di cantanti e, non per ultimo, perché aveva una particolare attenzione verso le nuove giovani voci emergenti che poi sono diventate le grandi voci della lirica ricordate ancora adesso, una fra tutte Maria Callas” sono le parole del soprano Barbara Frittoli.

La storia che lega Tullio Serafin a Verona è ampiamente conosciuta grazie al Festival lirico. Il direttore veneto fu “trascinato” all’interno dell’Arena dal tenore Zenatello, dall’impresario Rovato e dal maestro di coro Cusinati, proprio per verificare la fattibilità di eseguire un’opera all’aperto. Fu proprio Serafin ad approvare l’acustica dell’Arena di Verona dal centro della cavea, dopo un’attenta prova che si dice sia stata fatta lanciando una monetina dall’ultima gradinata dell’anfiteatro: “se il tintinnio della monetina veniva percepito dal maestro Serafin allora il posto era ideale per eseguire l’opera”. Un aneddoto di cui non si conoscono tutti i risvolti ma che diede inizio alla tanta bellezza musicale giunta fino ad oggi grazie alla Fondazione Arena. Proprio in questo contesto in cui si celebrano le cento edizioni del Festival Areniano è doveroso inserire la figura del maestro Tullio Serafin perché, senza la sua approvazione, probabilmente non staremmo celebrando questo importante traguardo nel mondo della lirica.

La presenza di Tullio Serafin all’Arena di Verona è costante, soprattutto per quanto riguarda gli anniversari dalla prima del 1913: nel 1922 dirigerà “Lohengrin” di Wagner, “Pagliacci” di Leoncavallo e “Il carillon magico” di Mangiagalli; nel 1936 “Aida” di Verdi, “L’elisir d’amore” di Donizetti e “Otello” di Verdi; nel 1947 “Gioconda” di Ponchielli (occasione in cui scoprì il grande talento di Maria Callas che, da quel momento, iniziò a perfezionarsi proprio con il direttore per diventare la diva assoluta che tutti consociamo); sempre nel 1947 diresse il “Faust” di Gounod con protagonista Renata Tebaldi; nel 1953 in occasione del quarantesimo anniversario del festival diresse “Aida” con protagonisti Callas e Del Monaco; nel 1958 per il 45° anniversario diresse ancora “Aida” di Verdi. La presenza del maestro Serafin all’Arena di Verona si concluse nel 1963, nel cinquantesimo anniversario, a pochi mesi dalla sua ritirata delle scene definitiva avvenuta nel gennaio del 1964 al Teatro dell’Opera di Roma con l’opera “I maestri cantori di Norimberga” di Wagner. L’”Aida” del 1963 fu un successo senza precedenti con ben 2500 comparse ed un cast stellare composto da: Gabriella Tucci, Leyla Genger, Giulietta Simionato, Adriana Lazzarini, Gastone Limarilli, Bonaldo Giaiotti, Giangiacomo Guelfi, regia di Graf e Maestrini, scene e costumi di Cesarini.

Nel 1913 Tullio Serafin sfidò le problematiche di uno spettacolo all’aperto che sicuramente non era sostenuto dalle tecnologie disponibili ai giorni nostri, ma garantendo un successo che dura da 100 anni. Nel 1963 volle celebrare i cinquant’anni proprio con la maestria della sua bacchetta ed un cast altrettanto stellare. Tutto questo ci porta nel 2023 anno in cui non si poteva dimenticare uno dei padri fondatori del festival, colui che nelle sue produzioni volle sempre accostare il buon senso di avere cantanti all’altezza inseriti in una regia in cui le scene, i costumi, l’arte scenica si amalgamassero in palco nel pieno rispetto della partitura e delle didascalie presenti in essa.

Il materiale appartenuto al Maestro Tullio Serafin (spartiti, partiture, foto, rassegna stampa, libri, cimeli) è custodito presso l’Archivio storico Tullio Serafin con sede a Vicenza. Grazie all’impegno di Andrea Castello è stato dichiarato d’interesse storico particolare dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Veneto e Trentino Alto Adige e di interesse storico da parte della Regione del Veneto, Inoltre, l’Archivio ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 2018 in occasione delle Celebrazioni ufficiali nei cinquant’anni dalla morte del Maestro, istituite dallo stesso Archivio nei più grandi teatri del mondo.

Ingresso libero fino a disponibilità dei posti.
Informazioni: 3496209712 (
Concetto Armonico – Archivio storico Tullio Serafin).

Festival Vicenza in Lirica: domenica 2 luglio all’Odeo del Teatro Olimpico il concerto “Tra Oriente ed Occidente la Musica unisce”

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Domenica 2 luglio alle ore 16,30 sarà l’Odeo del Teatro Olimpico ad ospitare il concerto “Tra Oriente ed Occidente la Musica unisce” inserito nel cartellone dell’undicesimo festival “Vicenza in Lirica…e rideremo delle farfalle dorate”. Il festival conferma, ancora una volta, la sinergia e collaborazione con le altre istituzioni musicali, in questo caso con “Opera Gioia” di Milano impegnata nel perfezionamento rivolto ai giovani cantanti lirici orientali.

Saranno proprio gli artisti provenienti dall’oriente, in particolare dalla Cina, i protagonisti del concerto previsto presso l’Odeo del Teatro Olimpico con l’accompagnamento al pianoforte di Su Cui. I giovani solisti hanno partecipato ad un corso di perfezionamento tenuto dal direttore artistico del Festival “Vicenza in Lirica” Andrea Castello a Milano, nei giorni precedenti al concerto. “E’ sempre un’esperienza unica quella che vivo quando insegno ai giovani solisti orientali” afferma Castello che continua “ho capito che molti cantanti orientali spesso non ricevono le giuste nozioni di pronuncia, interpretazione e tecnica vocale dai docenti con cui studiano anche da diversi anni, forse più concentrati a mantenerli in Italia per una sicurezza di lavoro, anziché alla loro giusta formazione. Non è il caso di tutti ma, della maggior parte. Se studiano correttamente possono trasmettere emozioni straordinarie.”.

Il concerto prevede l’esecuzione di brani tratti dalle opere di Mozart, Donizetti, Rossini, Puccini e Verdi ed arie da camera.

Il concerto all’Odeo del Teatro Olimpico è il quarto evento dedicato interamente ai giovani artisti e rinnova ancora una volta l’attenzione di Concetto Armonico ed il Festival verso le giovani promesse della lirica. Un altro appuntamento dedicato ai giovani cantanti lirici è previsto l’1 settembre all’Oratorio di San Nicola, con protagonisti gli allievi della master class di canto lirico tenuta dal mezzosoprano Renata Lamanda.

Il Festival gode del sostegno del Ministero della Cultura, del Comune di Vicenza e di AGSM AIM, del patrocinio della Regione del Veneto, del Teatro La Fenice di Venezia, del Comune di Sabbioneta e della collaborazione con l’Archivio storico Tullio Serafin.

2 luglio ore 16.30 – Ingresso unico 5,00 euro. Informazioni: biglietteria@vicenzainlirica.it – cell.: 3496209712

Il festival “Vicenza in Lirica” celebra la Festa della Musica in Odeo del Teatro Olimpico

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Un concerto mercoledì 21 giugno alle ore 21 con giovani artisti.

Un altro atteso appuntamento per il festival “Vicenza in Lirica” che festeggia la Festa della Musica Europea del 21 giugno con un concerto dal titolo “Bacio sublime” presso l’Odeo del Teatro Olimpico. Il concerto avrà inizio alle ore 21 con protagonisti il soprano Yuliya Pogrebnyak reduce da un indiscusso successo nell’opera “Ecuba” di Malipiero eseguita dal festival l’11 giugno, ed il tenore Vincenzo Tremante selezionato dai corsi di alto perfezionamento in canto lirico tenuti da Concetto Armonico. Due giovani e promettenti artisti che, mercoledì 21 giugno, saranno accompagnati al pianoforte dal Maestro Alessandro Marini.

I due solisti eseguiranno alcuni tra i più celebri brani del repertorio operistico italiano di Puccini: “Sole e Amore”, “Torna ai felici di”, “Recondita Armonia”, “Chi il bel sogno di Doretta”, “Si, mi chiamano Mimi”. Nel programma verranno inseriti anche alcuni brani di Verdi, Tosti e Cilea, proprio per omaggiare alcuni dei nostri grandi compositori italiani che, con la loro arte, hanno portato e continuano a portare l’Italia nel mondo.

La festa della Musica nasce nel 1982 grazie all’iniziativa del Ministero della Cultura francese. Dal suo lancio il successo è sempre cresciuto e, dal 1985, il fenomeno dell’iniziativa si espande anche fuori i confini francesi. L’evento prende un respiro internazionale a partire dal 1995 con la Carta Europea della Festa della Musica e nel 2020 supera i 120 Paesi.

Il festival “Vicenza in Lirica” ogni anno propone il concerto a cui si può accedere con un biglietto unico di 10,00 euro destinato alle borse di studio da destinare ai giovani canti lirici che non hanno la possibilità di studiare. Un impegno che il Festival sostiene fin dalla sua nascita nel 2013 e che gli ha permesso di farsi conoscere a livello internazionale come punto di riferimento per le nuove generazioni di cantanti.

Il Festival gode del sostegno del Ministero della Cultura, del Comune di Vicenza e di AGSM AIM, del patrocinio della Regione del Veneto, del Teatro La Fenice di Venezia, del Comune di Sabbioneta e della collaborazione con l’Archivio storico Tullio Serafin.

I biglietti si possono acquistare in loco a partire dalle ore 20, oppure inviando un’email a biglietteria@vicenzainlirica.it – cell.: 3496209712

Festival Vicenza in Lirica: sabato 17 giugno le giovani voci della master class di Giovanna Canetti protagoniste all’Oratorio di San Nicola

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Sabato 17 giugno, alle ore 21, sarà l’Oratorio di San Nicola ad ospitare il concerto finale dei giovani solisti di canto lirico che hanno partecipato alla master class di canto lirico tenuta da Giovanna Canetti, tra le più autorevoli docenti di canto apprezzata a livello internazionale. Il festival conferma e rinnova ancora una volta il suo impegno verso i giovani cantanti lirici attraverso un percorso di formazione artistica, rivolto a perfezionarli vocalmente ed artisticamente e che va ad aggiungersi all’Opera-Studio in preparazione dell’opera “Così fan tutte” di Mozart attesa al teatro Olimpico di Vicenza (9 e 10 settembre) e ad un’altra master class di canto lirico tenuta dal mezzosoprano Renata Lamanda.

Protagonisti della master class tenuta da Giovanna Canetti sono 6 nuove promesse del bel canto provenienti dall’Italia, Germania, Russia e Cina e che confermano perciò, il richiamo internazionale del Festival e della sua attenzione verso i giovani cantanti lirici.  In programma musiche di Mozart, Rossini, Donizetti, Puccini e Verdi, accompagnate al pianoforte dal maestro Fausto Di Benedetto.

Il concerto all’Oratorio di San Nicola è il secondo dei quattro appuntamenti dedicati interamente ai giovani artisti. Il terzo appuntamento si terrà il 2 luglio alle ore 16.30 presso l’Odeo del Teatro Olimpico e vedrà protagonista una classe di canto di giovani orientali che eseguiranno un programma inedito con musiche di compositori cinesi ed europei. Il 21 giugno, sempre all’Odeo del Teatro Olimpico alle ore 21 un concerto dedicato alla festa della Musica Europea dal titolo “Bacio sublime”.

Il Festival gode del sostegno del Ministero della Cultura, del Comune di Vicenza e di AGSM AIM, del patrocinio della Regione del Veneto, del Teatro La Fenice di Venezia, del Comune di Sabbioneta e della collaborazione con l’Archivio storico Tullio Serafin.

17 giugno ore 21 – Ingresso libero. Informazioni: biglietteria@vicenzainlirica.it – cell.: 3496209712

Festival Vicenza in Lirica: lunedì 12 giugno le giovani voci della master class di Barbara Frittoli protagoniste all’Oratorio di San Nicola

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Lunedì 12 giugno, alle ore 21, sarà l’Oratorio di San Nicola ad ospitare il primo concerto finale delle due master class di giugno del festival Vicenza in Lirica”. Un concerto lirico eseguito dagli allievi di canto che hanno partecipato alla master class tenuta dal celebre soprano Barbara Frittoli. Il festival conferma e rinnova ancora una volta il suo impegno verso i giovani cantanti lirici attraverso un percorso di formazione artistica rivolto a perfezionarli vocalmente ed artisticamente.

Protagonisti della master class sono 10 nuove promesse del bel canto provenienti da Italia, Germania, Russia, Turchia, Cina e Iran, confermando il richiamo internazionale del Festival e della sua attenzione verso i giovani cantanti lirici. Ad accompagnare al pianoforte le celebri aria del melodramma è il pianista cubano Marcos Madrigal.

Il soprano Barbara Frittoli, una delle voci italiane più apprezzate sui palcoscenici di tutto il mondo, è un’affezionata presenza al Festival, con il quale ha consolidato un rapporto duraturo di collaborazione e amicizia, tornando negli anni sia in qualità di artista ospite, che di apprezzata docente, condividendo la visione di un festival non solo alla portata di un pubblico giovane, ma in grado anche di rendere le nuove generazioni protagoniste sul palcoscenico.

Sarà possibile ascoltarla il 4 settembre al Teatro Olimpico nel Requiem di Mozart insieme a Sara Mingardo, Roberto Manuel Zangaro e Riccardo Zanellato insieme all’Orchestra Camerata Musicale Città di Arco diretta da Maestro Marco Comin ed al coro Iris Ensemble.

Il concerto all’Oratorio di San Nicola sarà il primo di tre appuntamenti formativi e concerti ad ingresso gratuito, che vogliono mettere in risalto le giovani voci; i prossimi appuntamenti sono fissati il 17 giugno con gli allievi di Giovanna Canetti e a settembre con quelli del mezzosoprano Renata Lamanda.

Il Festival gode del sostegno del Ministero della Cultura, del sostegno e collaborazione del Comune di Vicenza e di AGSM AIM, del patrocinio della Regione del Veneto, del Teatro La Fenice di Venezia, del Comune di Sabbioneta e della collaborazione con l’Archivio storico Tullio Serafin.

Omaggio in musica a due giganti veneti: Ecuba e OPV al Teatro Olimpico tra Malipiero e Serafin con il festival Vicenza in Lirica

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In occasione del 50° anniversario della morte di Gian Francesco Malipiero, OPV eseguirà Ecuba del grande compositore veneziano al Teatro Olimpico di Vicenza, in occasione del festival “Vicenza in Lirica”.

A oltre 80 anni dalla prima esecuzione a Roma sotto la guida di Tullio Serafin, tra i più celebri direttori d’orchestra del Novecento, Ecuba incontrerà la prima esecuzione in tempi moderni in forma di concerto.

Domenica 11 giugno alle ore 21.00 presso il Teatro Olimpico di Vicenza, l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius terrà la prima esecuzione in tempi moderni di Ecuba, tragedia in tre atti di Gian Francesco Malipiero. In occasione del 50° anniversario della morte del grande compositore veneziano, l’esecuzione di Ecuba in forma di concerto rappresenterà una vera e propria riscoperta di uno dei gioielli del considerevole catalogo di Malipiero. L’opera fu infatti tenuta a battesimo nel 1941, e mai più ripresa oltre la seconda recita, al Teatro Reale dell’Opera di Roma sotto la guida di Tullio Serafin, amico del compositore nonché tra i più celebri direttori d’orchestra del Novecento, altro importante musicista veneto nato a Rottanova di Cavarzere nel 1878.

L’evento si inserirà nell’ambito dell’undicesima edizione il Festival Vicenza in Lirica, ideato e promosso dall’Associazione Concetto Armonico con la direzione artistica di Andrea Castello, Presidente dell’Archivio Storico Tullio Serafin.

Insieme a OPV si unirà il coro Iris Ensemble preparato da Marina Malavasi e un cast vocale formato da alcune tra le più interessanti vociYuliya Pogrebnyak (Ecuba), Laura Polverelli (Polissena), Graziella De Battista (una servente), Paolo Leonardi (Ulisse), Patrizio La Placa (Taltibio), Michele Soldo (Agamennone) e Bruno Taddia (Polimestore) che subentra ad Alberto Mastromarino, impossibilitato ad esibirsi a causa di un improvviso aggravamento di una forma influenzale.

Il Festival gode del sostegno del Ministero della Cultura, del sostegno e collaborazione del Comune di Vicenza e di AGSM AIM, del patrocinio della Regione del Veneto, del Teatro La Fenice di Venezia, del Comune di Sabbioneta e della collaborazione con l’Archivio storico Tullio Serafin.

Prenotazioni ed informazioni: 3496209712 – biglietteria@vicenzainlirica.it

Biglietti: Biglietto intero Settore unico € 40,00; Biglietto ridotto Settore unico € 30,00; Biglietto convenzionato Settore unico € 27,00; Biglietto giovani Settore unico € 15,00


PROGRAMMA

Teatro Olimpico di Vicenza

Domenica 11 giugno 2023, ore 21.00 (in forma di concerto)

Ecuba

tragedia in tre atti da Euripide

musica e testi di Gian Francesco Malipiero

prima rappresentazione assoluta: Teatro Reale dell’Opera, 11 gennaio 1941 diretta dal M° Tullio Serafin

Personaggi ed interpreti:

Ecuba, Yuliya Pogrebnyak

Polissena Laura Polverelli

Una servente Graziella DeBattista

Ulisse Paolo Leonardi

Taltibio Patrizio La Placa

Agamennone Michele Soldo

Polimestore Bruno Taddia

Orchestra di Padova e del Veneto

Maestro direttore e concertatore Marco Angius

coro Iris Ensemble

maestro del coro Marina Malavasi

Immagine di: Ludovica Borile


NOTE DI SALA

Con la tragedia in tre atti Ecuba (1941), da Euripide, su propria libera traduzione in italiano, Malipiero mette ulteriormente a fuoco un aspetto cruciale della sua produzione musicale: quello del teatro onirico, iniziata nel 1914 col Sogno di un tramonto d’autunno da D’Annunzio e che quasi contestualmente proseguirà con La vita è sogno (1941, da Calderón de la Barca) e l capricci di Callot (1942, da E. T. A. Hoffmann). È anche drammaticamente simmetrica la tragicità degli eventi cui risale la composizione dell’Ecuba rispetto ai giorni che viviamo oggi, fatti di città assediate e rase al suolo come l’antica Troia, ai cui piedi si svolge l’azione, di violenze che rendono contemporanee le vicende narrate prim’ancora che nell’opera di Malipiero, nelle trame euripidee.

L’aspetto visionario dei soggetti classici scelti da Malipiero s’intreccia con la sua poetica e col suo modo di comporre che ne fa un caso unico rispetto ai suoi contemporanei: egli lavora per giustapposizione di immagini sonore secondo una modalità intuitiva che utilizza liberamente i materiali musicali realizzando un tessuto cangiante, fatto spesso di salti armonici improvvisi, di silenzi, di vertigini del vuoto. Malipiero preferisce infatti accostare blocchi sonori indipendenti disponendoli secondo un’imprevedibile successione: ciò produce, su un piano strettamente drammaturgico, dei cambiamenti di umore e di clima improvvisi, sia pure in una concezione fluida e omogenea dei processi discorsivi. Da un punto di vista musicale siamo di fronte a una trasformazione irreversibile della logica discorsiva in cui non si torna mai al punto di partenza ma gli elementi riappaiono sempre lievemente variati in un inestricabile groviglio ai limiti del situazionismo.

L’utilizzo frequente di ripetizioni di incisi motivici e di una quasi sistematica duplicazione metrica, lo avvicina molto al mondo sonoro di Debussy, compositore peraltro ammirato da Malipiero e verso il quale doveva provare una sintonia concettuale molto forte. Ciò si nota, per esempio, nelle successioni accordali dell’Ecuba che si basano su una sensibilità immanente, immediata quanto non misurabile in termini statistici e analitici. Ma potremmo citare anche altre affinità, per esempio con Erik Satie nella fine del primo atto e soprattutto nell’inizio malinconico del secondo.

Il principio della ripetizione, oltre a determinare una riconoscibilità degli elementi sintattici, viene spesso usato per creare degli ostinati su cui innestare lunghi racconti, come quello di Ecuba ad Agamennone, nel secondo atto, per informarlo dell’omicidio del proprio figlio Polidoro a opera di Polimèstore, omicidio che determinerà l’atroce vendetta di Ecuba e delle schiave troiane (culminante con l’uccisione dei due figli di Polimèstore e del suo accecamento nel terzo atto).

La danza funebre che chiude il primo atto, inoltre, permette al compositore di avvicinare un’idea di teatro totalizzante che punti alle origini della rappresentazione senza risentire di tentazioni post-wagneriane e soprattutto allontanando lo spettro della temperie verista, quanto mai estranea ai suoi obiettivi di rinascita della tragedia in musica.

Questi obiettivi erano fortemente sentiti dall’inizio degli anni ‘30 e ciò che si identifica come parabola neoclassica in Stravinskij, trovava in Italia, con musicisti come Casella, Respighi e lo stesso Malipiero, un diverso orientamento stilistico e critico, attento agli influssi europei ma anche sufficientemente impermeabile a essi.

Bisogna osservare che il libretto dell’Ecuba, al contrario di quello quasi coetaneo de La vita è sogno, presenta alcune ingenuità nel taglio formale e nelle scelte testuali rispetto all’originale euripideo: non dobbiamo dimenticare che la composizione nasce come musica di scena realizzata nel 1939 per le rappresentazioni dell’omonima tragedia a Siracusa, su libretto di Manlio Faggella. Questo materiale originario viene travasato integralmente nell’opera e conoscerà ulteriori successive trasformazioni fino alla scena conclusiva di Polimestore, ristrumentata nella tarda silloge de Gli eroi di Bonaventura (1969).

A dispetto di un libretto crudo e realistico, in particolare nella descrizione dello sgozzamento a opera di Ulisse della figlia d’Ecuba, Polissèna, che occupa la prima parte del secondo atto nel racconto tormentato di Taltibio, la vocalità dei personaggi sembra invece andare nella direzione opposta al dramma, verso un declamato sillabico e dialogico da cui sono assenti declinazioni liriche e perfino ariose. Semmai, una ricorrenza di motivi melodici o ritmici legati ai personaggi (le fanfare che annunciano Ulisse o Agamennone, la sinuosità danzante che accompagna Polissena), è affidata invece alle linee orchestrali. Traspare inequivocabile l’impegno coevo nell’elaborazione delle opere monteverdiane e l’attenzione verso una comprensibilità del testo che trascenda intenti meramente descrittivi. Inoltre l’incontro e l’ascolto del Pierrot lunaire di Schönberg nel 1924 non è passato invano: ciò si può riscontrare in alcuni richiami all’intonazione parlata e perfino sussurrata presenti nella partitura che s’incarnano nei deliri a occhi aperti di Ecuba e nelle sue visioni premonitrici, così come in quelle finali di Polimèstore. Non dimentichiamo che Malipiero dedicherà proprio a Schönberg la sua ultima composizione per orchestra, Omaggio a Belmonte (1971) e il legame tra i due andrebbe approfondito, considerando l’intenzione del padre della Seconda Scuola di Vienna di volersi trasferire proprio in Veneto dopo le visite ad Asolo.

Il coro femminile che conclude gli atti e divide simmetricamente il secondo e il terzo di essi, presenta caratteri quasi pre-raffaelliti, fortemente diatonici, che ricordano non a caso un lavoro come La damoiselle élue dello stesso Debussy (1887): sono interventi brevi e fuori del tempo e dello spazio, che rispettano la concezione greca di commento alle vicende sceniche e al tempo stesso se ne distaccano in modo metafisico.

In questo tentativo di trascendere il mito e nello stesso tempo renderlo attuale secondo l’idea nietzscheana degli eterni ritorni, sta forse la maggiore prossimità tra Malipiero e De Chirico. Non è un caso che l’Orfeide, trilogia composta a metà degli anni ‘20, richiami un costante sguardo del compositore veneziano al tema delle voci d’Orfeo e della rivisitazione surreale del mito in chiave moderna.

Forse proprio da questa Ecuba del Teatro Olimpico, e dalla contestuale integrale sinfonica appena avviata a Padova, ripartirà nel 2023 una autentica, auspicata Malipiero renaissance?

Marco Angius