L’Olimpiade di A. Vivaldi

dramma per musica su libretto di Pietro Metastasio
musica di Antonio Vivaldi
edizione a cura di Carlo Steno Rossi
prima esecuzione: Venezia, 17 febbraio 1734

personaggi ed interpreti
Clistene, Patrizio La Placa
Aristea, Daniela Salvo
Argene, Francesca Lione
Licida, Sandro Rossi
Megacle, Emma Alessi Innocenti
Aminta, Maddalena De Biasi
Alcandro, Elcin Huseynov
voce narrante, Stefania Carlesso
attori, Luca Rossi, Francesco Motta

maestro direttore e concertatore al cembalo, Francesco Erle

Ensemble barocco del Festival Vicenza in Lirica
violino I, Stefano Favretto
violino II, Mauro Spinazzè
oboe, Nicolò Dotti
oboe, Arrigo Pietrobon
Viola, Simone Siviero
viola da gamba, Marco Casonato
violone, Michele Gallo
tiorba, Fabiano Merlante
fagotto, Michele Fattori
cembalo, Carlo Steno Rossi

regia, Bepi Morassi
assistente alla regia, Laura Pigozzo
costumi, Carlos Tieppo
assistente alla sartoria, Sartoria Daniela
trucco, Beatrice Tavares Alves Fardilha
light designer, Andrea Grussu
illustrazione, Matteo Bianchi

produzione dell’ottava edizione del Festival Vicenza in Lirica 2020
direzione artistica Andrea Castello
organizzazione Concetto Armonico


Nacquero a Clistene, re di Sicione, due figliuoli gemelli, Filinto ed Aristea: ma, avvertito dall’oracolo di Delfo del pericolo ch’ei correrebbe d’esser ucciso dal proprio figlio, per consiglio del medesimo oracolo fece esporre il primo e conservò la seconda. Cresciuta questa in età ed in bellezza, fu amata da Megacle, nobile e valoroso giovane ateniese, più volte vincitore ne’ giuochi olimpici. Questi, non potendo ottenerla dal padre, a cui era odioso il nome ateniese, va disperato in Creta. Quivi assalito, e quasi oppresso da masnadieri, è conservato in vita da Licida creduto figlio del re dell’isola; onde contrae tenera e indissolubile amistà col suo liberatore. Avea Licida lungamente amata Argene, nobil dama cretense, e promessale occultamente fede di sposo. Ma, scoperto il suo amore, il re, risoluto di non permettere queste nozze ineguali, perseguitò di tal sorte la sventurata Argene, che si vide costretta ad abbandonar la patria e fuggirsene sconosciuta nelle campagne d’Elide, dove sotto nome di Licori ed in abito di pastorella visse nascosta a’ risentimenti de’ suoi congiunti ed alle violenze del suo sovrano. Rimase Licida inconsolabile per la fuga della sua Argene; e dopo qualche tempo, per distrarsi dalla mestizia, risolse di portarsi in Elide e trovarsi presente alla solennità de’ giuochi olimpici, ch’ivi, col concorso di tutta la Grecia, dopo ogni quarto anno si ripetevano. Andovvi lasciando Megacle in Creta, e trovò che il re Clistene, eletto a presiedere a’ giuochi suddetti, e perciò condottosi da Sicione in Elide, proponeva la propria figlia Aristea in premio al vincitore. La vide Licida, l’ammirò, ed, obliate le sventure de’ suoi primi amori, ardentemente se n’invaghì; ma disperando di poter conquistarla, per non esser egli punto addestrato agli atletici esercizi, di cui dovea farsi pruova ne’ detti giuochi, immaginò come supplire con l’artificio al difetto dell’esperienza. Gli sovvenne che l’amico era stato più volte vincitore in somiglianti contese; e (nulla sapendo degli antichi amori di Megacle con Aristea) risolse di valersi di lui, facendolo combattere sotto il finto nome di Licida. Venne dunque anche Megacle in Elide alle violenti istanze dell’amico; ma fu così tardo il suo arrivo, che già l’impaziente Licida ne disperava. Da questo punto prende il suo principio la rappresentazione del presente drammatico componimento.


Info Biglietti:
In ottemperanza alle disposizioni Covid19, sono disponibili solo 180 posti a sedere per assistere allo spettacolo, salvo altre nuove indicazioni.
Poltrona settore unico nominativo, senza scelta del posto: intero € 60,00; ridotto € 50,00 (under 35 e over 65) in prevendita su www.vivaticket.com o con prenotazione obbligatoria info@vicenzainlirica.it cell. 349 620 9712 | www.vicenzainlirica.it