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Voci in LockDown: Amarilli Nizza

In diretta streaming dalla pagina del Festival Vicenza in Lirica e sul canale YouTube del festival, la rubrica Voci in LockDown: il direttore artistico Andrea Castello dialogherà in diretta con esponenti di spicco della scena lirica Internazionale, ma anche con giovani artisti che hanno debuttato durante l’edizione 2019 del festival.
 
Ospite di lunedì 22 giugno alle ore 18 è il soprano Amarilli Nizza.

 


Bio

Giovanissima vince il concorso Mattia Battistini e debutta al Teatro Flavio Vespasiano di Rieti quale protagonista nella Madama Butterfly di Puccini. Nel 2001,dopo una serie di esperienze giovanili, inizia la sua carriera sulle scene internazionali. La sua vocalità duttile e autorevole, sorretta da una tecnica di canto solida e raffinata, il suo fraseggio sfumato e le notevoli capacità di interprete le consentono di affrontare un vasto repertorio di opere. Doti che accompagnate da una notevole presenza scenica le hanno permesso di affermarsi nei più prestigiosi Teatri e Festival operistici internazionali quale soprano tra i più applauditi della sua generazione.

Ha cantato nei più importanti teatri internazionali tra cui: Roh Covent Garden London, Staatsoper Vienna, Fondazione Arena Di Verona, Deutsche Oper Berlin, Teatro Del Liceu Di Barcellona, Teatro Del Maggio Musicale Fiorentino, Hamburg Staatsoper, Teatro Colon Buenos Aires, Leipzig Opernhaus, Dresden Semperoper, Teatro Alla Fenice Di Venezia, Teatro Regio Torino, Teatro Opera Roma, Teatro Lirico Cagliari, Teatro Carlo Felice, Genova, Puccini Festival In Torre Del Lago, Teatro San Carlo Di Napoli, Teatro Alle Terme Di Caracalla, Teatro Massimo Di Palermo, Teatro Verdi Trieste, Teatro Regio Parma, Macerata Opera Festival, Palazzo Del Cremlino Di Mosca, Teatro De La Maestranza Di Siviglia, Opera Di Nizza, Cesis Latvian Festival, Opera Palma De Mallorca, Avenches Opera Festival, Megaron Athens Mussikis, New National Theatre Di Tokyo, Tokyo Bunka Kaikan, Opera Royal Wallonie Liege, Teatro Campoamor Oviedo, Busseto Verdi Festival, Teatro Comunale Modena, Teatro Ponchielli Cremona, Piacenza Teatro Municipale, Teatro Comunale Ferrara, Brescia Teatro Grande, Teatro Argentina Rome, Tokyo Bunkamura, Teatro Goldoni Di Livorno, Teatro Del Giglio Di Lucca, Operaireland, Teatro Cilea Reggio Calabria, Salerno Teatro Verdi, Opera Di Monte Carlo, Osaka Festival Hall.

Voci in LockDown: Juan Pons

In diretta streaming dalla pagina del Festival Vicenza in Lirica e sul canale YouTube del festival, la rubrica Voci in LockDown: il direttore artistico Andrea Castello dialogherà in diretta con esponenti di spicco della scena lirica Internazionale, ma anche con giovani artisti che hanno debuttato durante l’edizione 2019 del festival.
 
Ospite di mercoledì 10 giugno alle ore 18 è il baritono Juan Pons.

Bio

Juan Pons, pseudonimo di Joan Pons Álvarez (Ciutadella de Menorca, 8 agosto 1946), è un baritono spagnolo.
Nel 1974 debutta a Bilbao in Un ballo in maschera con Josè Carreras, poi neLa traviata e nel Macbeth (opera) con Bonaldo Giaiotti, nel 1976 I Lombardi alla prima crociata con Carreras e Cristina Deutekom, I masnadieri (Verdi)con Cristina Deutekom, La forza del destino con Carlo Bergonzi, Werther (opera) con Alfredo Kraus, Otello (Verdi), Rigoletto, Don Carlo con Carreras, Piero Cappuccilli, Katia Ricciarelli eFiorenza Cossotto, Carmen (opera) e nel 1977 Tosca (opera) con Placido Domingo ed Alfredo Mariotti ed Andrea Chénier (opera) con Domingo, Cappuccilli e Mariotti. Nel 1977 è Ernesto nella prima rappresentazione nel Théâtre Municipal di Nizza di Parisina d’Este di Donizetti conMontserrat Caballé. A San Diego nel 1979 è Rodrigo in Don Carlo e nel 1980 il Conte di Luna ne Il trovatore.
Nel 1979 è Nottingham in Roberto Devereux con la Caballé al San Francisco Opera, Alfio in Cavalleria rusticana (opera) con la Cossotto al Royal Opera House, Covent Garden di Londra e Carlo Gérard nella prima rappresentazione nel Gran Teatre del Liceu di Barcellona di “Andrea Chénier” con la Caballé e Carreras. A seguito del suo positivo debutto internazionale nel 1980 per l’inaugurazione della stagione d’opera al Teatro alla Scala di Milano in Falstaff, con Mirella Freni, la regia di Giorgio Strehler e direzione di Lorin Maazel, Juan Pons si rivelò come uno dei baritoni più importanti a livello mondiale. Ancora alla Scala nel 1981 è Tonio nella prima rappresentazione di Pagliacci (opera) con Domingo diretto da Georges Prêtre. Da allora è stato un ospite continuo all’Opéra Garnier a Parigi e poi ancora nei teatri d’opera di Zurigo e Barcellona.
Al Wiener Staatsoper nel 1982 è il Barone Scarpia in Tosca con la Caballé e Carreras.
Al Metropolitan Opera House di New York debutta nel 1983 come il Conte di Luna ne Il trovatore con la Cossotto. Nel 1983 nuovamente alla Scala è Gianni Schicchi nella prima con Cecilia Gasdia ed al Teatro Verdi (Trieste) è Francesco Foscari ne I due Foscari diretto da Daniel Oren. Nel 1984 è Amonasro in Aida al Teatro La Fenice di Venezia con Ferruccio Furlanetto, a San Francisco conLeontyne Price ed all’Arena di Verona con Bruna Baglioni, Il Barone Scarpia in Tosca con Mariotti alle Terme di Caracalla di Roma ed Enrico in Lucia di Lammermoor con Edita Gruberova a Vienna. Nel 1985 a Vienna è Giorgio Germont ne La traviata con Carreras e Sir John Falstaff con Christa Ludwig ed a Trieste Macbeth con Ghena Dimitrova. Ancora per il Metropolitan nel giugno 1985 è Rigoletto in concerto al Central Park ed in ottobre Scarpia in Tosca con Éva Marton e Domingo. Alla Scala il 7 dicembre dello stesso anno sostituisce Cappuccilli al 5° Atto come Amonasro in Aida nella serata d’inaugurazione della stagione d’opera con la Dimitrova,Maria Chiara, Luciano Pavarotti e Nicolai Ghiaurov diretto da Maazel trasmesso in diretta da Rai Due e sempre in dicembre Sharpless nella prima di Madama Butterfly con Anna Caterina Antonacci.
Nel 1986 a Vienna è Carlo Gérard in Andrea Chénier e Tonio (Taddeo) in Pagliacci, al Teatro dell’Opera di RomaHèrode in Hèrodiade di Massenet con Ferruccio Furlanetto, la Caballé e Carreras e Lord Enrico Ashton in Lucia di Lammermoor con Mariella Devia e la Gruberova a Caracalla, a Trieste Renato in Un ballo in maschera, Giorgio Germont nella ripresa nel Teatro Comunale di Bologna di “La traviata” con la Antonacci diretto da Riccardo Chailly e nella Rocca Brancaleone di Ravenna Enrico Ashton nella prima rappresentazione di “Lucia di Lammermoor”. Nel 1987 a San Francisco è Giorgio Germont ne La traviata ed il Barone Scarpia in Tosca. Nel 1988 all’Opera di Chicago è Giorgio Germont ne La traviata con Anna Tomowa-Sintow e Tonio in Pagliacci al Metropolitan.
Nel 1989 alla Scala è Il barone Scarpia in Tosca con Maria Guleghina, a Vienna Fra Melitone ne La forza del destino con Renato Bruson, al Metropolitan Michele ne Il tabarro con Teresa Stratas diretto da James Levine ed Amonasro in Aida, nel Teatro Regio di Parma Renato nella replica di “Un ballo in maschera” e nel Teatro Comunale di FirenzeRigoletto nella ripresa con la Devia. Nel 1990 alla Scala è Sharpless nella prima di Madama Butterfly, Rigoletto a San Francisco ed al Metropolitan Renato in Un ballo in maschera con Pavarotti e Germont ne La traviata. Nel 1991 alla Scala è Jack Rance ne La fanciulla del West ripresa dalla RAI con Domingo, Mara Zampieri, Antonio Salvadori e Pietro Spagnoli diretto da Maazel e Giorgio Germont ne La traviata diretto da Riccardo Muti ed al Metropolitan è Belcore ne L’elisir d’amore con Kathleen Battle e Pavarotti. Nel 1992 al Met è Sharpless in Madama Butterfly diretto da Julius Rudel ed Enrico in Lucia di Lammermoor con June Anderson.
Nel 1993 a Vienna è Amonasro in Aida con Andrea Gruber, la Baglioni e Kristján Jóhannsson diretto da Fabio Luisi e nel 1994 a San Francisco Hérode (Herod) in Hérodiade con Renée Fleming e Domingo diretto da Valery Gergiev. Nel 1995 a Vienna è Hérode in Hérodiade con Domingo, Agnes Baltsa e Ferruccio Furlanetto ed al Met nel 1996Carlo Gérard in Andrea Chénier con Pavarotti. All’Opéra National de Paris nel 1997 è Rigoletto diretto da James Conlon, nel 2002 Simon Boccanegra con Barbara Frittoli e Ferruccio Furlanetto e nel 2010 Michele ne Il tabarro e Gianni Schicchi. Per il Teatro La Fenice di Venezia nel 1997 è Falstaff al PalaFenice al Tronchetto. Il suo repertorio comprende i maggiori ruoli di baritono, da Falstaff, nuovamente cantato al Teatro alla Scala nel 1983 sotto la direzione di Riccardo Muti, in occasione del centenario della prima esecuzione dell’opera, ai più noti ruoliverdiani nelle opere Il trovatore, Ernani, Un ballo in maschera, Rigoletto, La forza del destino, La traviata, Simon Boccanegra, e Macbeth. Fra le opere di altri autori si ricordano Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni e Tosca, Gianni Schicchi, Il tabarro, La fanciulla del West e Madama Butterfly diGiacomo Puccini.
Oltre al repertorio principale, Juan Pons ha anche cantato opere meno note come Aroldo, Herodiade, Roberto Devereux e La fiamma di Ottorino Respighi. È stato più volte protagonista all’apertura delle stagioni del Teatro Metropolitan di New York, dove ha cantato per più di quindici anni di seguito. Nella stagione 1997-98 venne acclamato in una messa in scena dell’opera Sly di Wolf-Ferrari assieme a José Carreras, oltre che ne La cena delle beffe di Umberto Giordano, entrambe opere presentate all’Opera di Zurigo. Cantò poi Aida al Teatro Real di Madrid. Nell’estate del 1998 cantò in Pagliacci con la regia di Liliana Cavani e sotto la direzione di Riccardo Muti, assieme a Plácido Domingo al Festival di Ravenna, dove tornò poi nel 2001 per interpretare Falstaff, ancora una volta sotto la direzione di Muti. Nel 2001 a Trieste è Jago in Otello (Verdi) con la Gasdia ed al Met è Nabucco con la Guleghina e Samuel Ramey. Nel 2002 cantò in Sly (opera) con Domingo e la Guleghina, Sir John Falstaff e Rigoletto alla Metropolitan Opera House, in Madama Butterfly a Tokyo diretto da Myung-Whun Chung ed in Simon Boccanegra all’Opéra Bastille diParigi. Nel 2003 cantò Madama Butterfly al Teatro Comunale di Firenze, Andrea Chénier e Simon Boccanegra alTeatro Regio di Torino, La Gioconda e Don Carlos all’Opera di Zurigo, Otello a Tokyo, e Aida a Barcellona. Nel 2004 ha cantato Aida, Rigoletto, Cavalleria rusticana e Pagliacci al Metropolitan Opera, Macbeth a Barcellona,Madama Butterfly all’Arena di Verona con Fiorenza Cedolins e Marcello Giordani trasmesso da Rai 5, al Festival pucciniano di Torre del Lago ed in un tour in Giappone, La fanciulla del West e La traviata a Zurigo e Aida, Nabucco, e Tosca alla Staatsoper di Vienna. A Vienna ha cantato in 89 rappresentazioni. Nel 2005 registrò l’opera Edgar di Puccini con Plácido Domingo per la Deutsche Grammophon ed è Scarpia in Tosca al Washington National Opera diretto da Leonard Slatkin. Nel 2006 è Fra Melitone ne La forza del destino al Met dove fino al 2007 ha cantato in 337 recite.
Nel 2008 è Scarpia in Tosca con Daniela Dessì a Trieste e Michele nella prima di Il tabarro alla Scala diretto da Chailly. Nel 2009 alla Scala è Amonasro nella prima di Aida diretto da Daniel Barenboim. Nel 2010 è Falstaff al Teatro dell’Opera di Roma. Nel 2011 è il barone Scarpia in Tosca a Gozo e Gianni Schicchi al Teatro Carlo Felice di Genova. Nel 2012 è Amonasro in Aida al Gran Teatre del Liceu. Nel 2013 è Sharpless in Madama Butterfly al Teatre Principal di Mahón. Negli ultimi anni seguenti ha cantato, tra l’altro, Gianni Schicchi e Francesca da Rimini all’Opera di Zurigo, Rigoletto,Andrea Chénier e Tosca a Roma e Vienna e Tosca a Berlino.

Voci in LockDown: Elena Barbalich

In diretta streaming dalla pagina del Festival Vicenza in Lirica e sul canale YouTube del festival, la rubrica Voci in LockDown: il direttore artistico Andrea Castello dialogherà in diretta con esponenti di spicco della scena lirica Internazionale, ma anche con giovani artisti che hanno debuttato durante l’edizione 2019 del festival.
 
Ospite di lunedì 8 giugno alle ore 18 è il regista Elena Barbalich.

Bio
Aiuto regista di Giorgio Marini e Italo Nunziata nei maggiori teatri italiani,
esordisce nella regia realizzando Phonophonie di Mauricio Kagel e Die Rätsel von
Mozart al Teatro delle Fondamente Nuove di Venezia in collaborazione con il
Teatro La Fenice. Sempre per il Teatro la Fenice, nel settembre del 2002, mette in scena l’antologia contemporanea Per Voce Preparata. A Parigi, all’Auditorium de la Cité des Arts, nel 2000, rappresenta Recitations di Aperghis. Al Festival di Opera Barga mette in scena Il Tribuno di Mauricio Kagel, ripreso al Festival di Tourcoing con Die Rätsel von Mozart. Nel 2005, per il Teatro San Carlo di Napoli, cura la regia della prima rappresentazione assoluta dell’opera Garibaldi in Sicile di Marcello Panni.
Nel campo del reperetorio classico, realizza nel 2003 Cavalleria Rusticana e Pagliacci al Teatro Verdi di Salerno e al Politeama di Catanzaro, mettendo in scena negli stessi teatri, l’anno successivo, Tosca, e inaugurando l’apertura della stagione a Catanzaro. Nel 2006 inaugura la stagione lirica di Salerno con Macbeth di Verdi, ripreso nel 2007 al Teatro São Carlos di Lisbona, nel 2008 a La Coruña e nel 2009 al Teatro Calderón di Valladolid. Nel 2007 e nel 2009 cura la riedizione di Tosca per la Fondazione Petruzzelli di Bari. Al Teatro Verdi di Sassari, nel
2007, realizza la regia di Les Mamelles de Tirésias e de La Damoiselle élue. Al Petruzzelli, nel
2010, mette in scena La Traviata. Nel 2011 cura la regia de Il cappello di paglia di Firenze di Nino Rota in una lunga tournée, che interessa i teatri di Como, Cremona, Savona, Brescia, Pavia e Rovigo. Sempre per l’As.Li.Co, nel 2012 mette in scena Tosca, inaugurando le stagioni dei Teatri di Brescia, Pavia e Cremona.
È docente di regia all’Accademia di Belle Arti di Venezia.

Voci in LockDown: Lucio Gallo

In diretta streaming dalla pagina del Festival Vicenza in Lirica e sul canale YouTube del festival, la rubrica Voci in LockDown: il direttore artistico Andrea Castello dialogherà in diretta con esponenti di spicco della scena lirica Internazionale, ma anche con giovani artisti che hanno debuttato durante l’edizione 2019 del festival.
 
Ospite di venerdì 5 giugno alle ore 18 è il baritono Lucio Gallo.

Bio

Nato a Taranto e formatosi alla scuola di Elio Battaglia, sotto la cui guida si è diplomato al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino con il massimo dei voti e lode.
Vincitore di numerosi concorsi, nazionali e internazionali (Conegliano Veneto, Francisco Vinas, Premio “Mira Fattori”), ha al suo attivo un prestigioso cammino artistico che lo vede regolarmente ospite delle più importanti sale da concerto e teatri del mondo, fra i quali Metropolitan di New York, San Francisco Opera, Lyric Opera of Chicago, Covent Garden di Londra, Staatsoper, Musikverein e Konzerthaus di Vienna, Staatsoper, Philarmonie e Deutsche Oper di Berlino, Festival di Salisburgo, Opernhaus di Zurigo, Bayerische Staatsoper di Monaco, Monnaie di Bruxelles, New National Theatre di Tokyo, Teatro Bolshoi di Mosca, Teatro alla Scala, Teatro Regio di Torino, Teatro dell’Opera e Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Comunale di Bologna. In ruoli qualiFigaro (Mozart e Rossini) Gugliemo (Così fan tutte), Leporello e Don Giovanni, Dandini, Malatesta, Belcore, Lord Enrico, Marcello, Jack Rance, Scarpia, Valentino, Germont, Ford, Amonasro, Marchese di Posa, Jago, Macbeth, Rigoletto, Simone, Telramund (Lohengrin), Der Fliegende Holländer, Golaud (Pelleas et Melisande), Onegin e Wozzeck.
Ha collaborato con importanti direttori d’orchestra quali Claudio Abbado, Daniel Barenboim, Riccardo Chailly, Colin Davis, John Eliot Gardiner, Gianandrea Gavazzeni, Daniele Gatti, Bernard Haitink, Nikolaus Harnoncourt, Zubin Mehta,
Riccardo Muti, Seiji Ozawa, Antonio Pappano, Wolfgang Sawallisch, Jeffrey Tate. Alla carriera operistica, affianca un’intensa attività liederistica ed oratoriale.
Ha insegnato tecnica vocale all’Accademia Musicale Pescarese e insegna ai corsi di perfezionamento della Scuola Superiore “Hugo Wolf” diretta dal Maestro Elio Battaglia.
Incide per Deutsche Grammophon, Sony, Decca e Fonit Cetra (Warner).

Voci in LockDown: Natale De Carolis

In diretta streaming dalla pagina del Festival Vicenza in Lirica e sul canale YouTube del festival, la rubrica Voci in LockDown: il direttore artistico Andrea Castello dialogherà in diretta con esponenti di spicco della scena lirica Internazionale, ma anche con giovani artisti che hanno debuttato durante l’edizione 2019 del festival.
 
Ospite di mercoledì 3 giugno alle ore 18 è il baritono Natale De Carolis.

Bio

Natale De Carolis ha iniziato lo studio del canto sotto la guida di Renato Guelfi per proseguirli con Maria Vittoria Romano.

Nel 1983 ha vinto il concorso “Adriano Belli” del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, dove ha debuttato nel ruolo di Basilio nel Barbiere di Siviglia. È tornato ad esibirsi allo Sperimentale per altre tre stagioni, cantando L’elisir d’amore (Dulcamara), Don Pasquale e Le nozze di Figaro nei ruoli del protagonista e, recentemente nel ruolo del protagonista in Don Giovanni. Ha vinto il concorso “Toti Dal Monte” di Treviso e nel 1990 ha ricevuto il premio “Giacomo Lauri Volpi”. 

Raffinato interprete del repertorio mozartiano e rossiniano, ha debuttato al Teatro alla Scala in occasione dell’apertura della stagione 1987/1988 cantando nel Don Giovanni (Masetto) diretto da Riccardo Muti, ripreso a Salisburgo e inciso per Emi.

Si è esibito nei principali teatri italiani ed esteri, collaborando con registi e direttori d’orchestra di fama internazionale. Nella stagione 1998/1999 ha cantato, fra le altre cose, Il Turco in Italia e Così fan tutte al Teatro San Carlo di Napoli, nel ruolo del protagonista in Don Giovanni a Lisbona e nella Bohème (Schaunard) al Teatro Comunale di Bologna.  Nella stagione 1999/2000 ha interpretato L’elisir d’amore alla Suntory Hall di Tokyo, La Bohème (Schaunard) al Teatro San Carlo di Napoli e Don Giovanni al New National Theatre di Tokyo e al Glyndebourne Festival, opera che ha poi riproposto alla New Israeli Opera di Tel Aviv e al Teatro dell’Opera di Roma.

Tra le tappe fondamentali della sua carriera si segnalano: Le nozze di Figaro (Figaro) al Metropolitan di New York con James Levine, all’Opernhaus di Zurigo con Nikolaus Harnoncourt, al Teatro alla Scala con Riccardo Muti, alla Fenice di Venezia e allo Staatsoper di Vienna; Don Giovanni, nel ruolo di Leporello, al Teatro Comunale di Firenze con Zubin Mehta, al Metropolitan di New York con James Levine, allo Staatsoper di Vienna, nel ruolo del protagonista a Francoforte con la direzione di Sylvain Cambreling, all’Opera di Sidney e a Lisbona; Così fan tutte (Guglielmo) al Teatro Comunale di Firenze con Zubin Mehta, al Festival di Glyndebourne e all’Opera di Sidney; il Requiem di Mozart (Teatro La Fenice di Venezia); La Cenerentola (Don Magnifico) alla Carnegie Hall di New York; Tancredi al Teatro Comunale di Bologna; L’occasione fa il ladro a Colonia;  Il barbiere di Siviglia al Colon di Buenos Aires con la regia di Hugo de Ana; La gazza ladra (Fernando) al Teatro La Fenice; L’elisir d’amore, nel ruolo di Dulcamara, allo Staatsoper di Vienna e nel ruolo di Belcore al Covent Garden; Il matrimonio segreto (Conte Robinson) a Bilbao; Rinaldo di Händel alla Fenice di Venezia e al Teatro Real di Madrid, The Rape of Lucretia di Britten al San Carlo di Napoli.   

Tra i suoi impegni più recenti si distinguono La Cenerentola e Don Giovanni al Teatro Massimo di Palermo, Manon, Don Giovanni, Werther e L’elisir d’amore al New National Theatre di Tokyo. Ha ottenuto successo di pubblico e di critica in Così fan tutte al Festival di Salisburgo, al Covent Garden di Londra, alla Michigan Opera di Detroit, al Teatro Lirico di Cagliari. Di rilievo il suo debutto sul palcoscenico della Staatsoper unter den Linden di Berlino nell’Elisir d’amore (Dottor Dulcamara), sotto la direzione Daniele Callegari. Nelle scorse stagioni ha anche interpretato il ruolo del Conte d’Almaviva nelle Nozze di Figaro al Teatro Regio di Torino, Werther (Alberto) al Teatro Comunale di Bologna (opera incisa per Decca), Falstaff e Fedora al Teatro alla Scala, Don Giovanni (Leporello) al Maggio Musicale Fiorentino. Ha partecipato alla tournée in Giappone del Teatro di San Carlo di Napoli cantando Luisa Miller. Interprete di Don Basilio nel Barbiere di Siviglia al Rossini Opera Festival di Pesaro, ha successivamente riproposto questo ruolo al Teatro dell’Opera di Roma ed al Teatro Comunale di Bologna. Nel corso del 2006 ha ripreso L’elisir d’amore alla Staatsoper di Berlino oltre ad aver ha cantatoLa Bohème alla Scala di Milano, Le nozze di Figaro a Trento e Rovigo. Tra gli impegni del 2007, Werther (Alberto) al Teatro dell’Opera di Roma, Le nozze di Figaro all’Opera de Mahon di Menorca (Spagna). Ha di recente interpretato Falstaff (Ford) al Teatro Regio di Torino, Così fan tutte alla Staatsoper di Viennae L’elisir d’amore alla Staatsoper di Berlino, Carmen e Il Barbiere di Siviglia all’Opera di Roma, Così fan tutte in tournée in Giappone con la Wiener Staatsoper, Werther alla Bayerische Staatsoper, La Bohème and L’Occasione fa il Ladro(Don Parmenione)al Teatro alla Scala,Beijing L’Elisir D’Amore(Dulcamara)

Attualmente impegnato nel Cos’ fan tutte (Don Alfonso) al Palau de les Arts Reina SofiaValencia, tra i suoi prossimi impegni segnaliamo: Werther alla Bayerische Staatsoper, La Cenerentola sotto la direzione di Noseda,La Boheme al Regio di Torino e Tokyo.

Voci in LockDown: Ambrogio Maestri

In diretta streaming dalla pagina del Festival Vicenza in Lirica e sul canale YouTube del festival, la rubrica Voci in LockDown: il direttore artistico Andrea Castello dialogherà in diretta con esponenti di spicco della scena lirica Internazionale, ma anche con giovani artisti che hanno debuttato durante l’edizione 2019 del festival.

Ospite di sabato 30 maggio alle ore 18 è il baritono Ambrogio Maestri.


Bio

Ambrogio Maestri è nato a Pavia, dove ha studiato canto e pianoforte.

Il suo sensazionale debutto avviene nel 2001 e coincide con l’evento musicale più importante del “Centenario Verdiano”: il Falstaff che, sotto la direzione del Maestro Riccardo Muti e per la regia di Giorgio Strehler, lo vede protagonista al Teatro la Scala di Milano e allo storico Teatro Verdi di Busseto.

Questa interpretazione gli vale critiche entusiastiche da parte della stampa internazionale e gli spalanca le porte dei più grandi Teatri Lirici del mondo:

 

Maestri is already the king of the baritones….He knows how to unite words and music in a genial musical embrace. (The Financial Times);

Maestri is certainly one of the most exceptional baritones of our time (Wiener Zeitung);

Scopri l’eccellente Ambrogio Maestri, con la sua voce franca da baritono italiano… mi impressionò sin dall’audizione. (Riccardo Muti, Autobiografia);

C’è tutto nella sua prova: intonazione, sicurezza, bel timbro, bei fraseggi… (Corriere della Sera);

For a demonstration of dramatic naturalness and stylish bel canto singing, there was the Italian baritone Ambrogio Maestri. (The New York Times).

La collaborazione con il Maestro Muti lo porta, nei tre anni successivi, a debuttare al Teatro alla Scala alcuni dei più emblematici ruoli verdiani quali Jago in Otello, Renato in Un ballo in maschera, Don Carlo di Vargas ne La forza del destino e Giorgio Germont in Traviata; consolidando così le basi di una carriera in continua ascesa.

Ospite dei più prestigiosi enti lirici mondiali (Metropolitan Opera, Opera de Paris, Covent Garden, Staatsoper di Vienna, Deutsche Oper di Berlino…) Maestri prosegue il suo percorso verdiano interpretando il Conte di Luna nel Trovatore, Amonasro in Aida, Rolando ne La battaglia di Legnano, Simon Boccanegra, Rigoletto e Nabucco nel ruolo di protagonista.

Amato dal pubblico e dalla critica, che continua a sostenerlo con l’entusiasmo dei suoi esordi, Maestri si conferma come uno dei più acclamati baritoni della scena internazionale:

 

Ambrogio Maestri è baritono completo e di personalità, con autorità scenica, mezze voci struggenti, sarcastici portamenti, maestà del pieno suono. Quale gioia! (Il Corriere della sera);

Ambrogio Maestri è un Simone vocalmente autorevole, canta con voce intensa e profonda, disegnando con convinzione uno dei personaggi più amari, dolenti e tragicamente deboli di Verdi. (La Stampa);

His beautiful baritone voice is even throughout the range, and the ease of his singing coupled with his natural acting style resulted in an impressive performance.(The New York Times);

Una predisposizione naturale si evidenzia sul palcoscenico con l’italiano Ambrogio Maestri, a cui non si potrebbe chiedere di meglio. Con lui niente rimane insoddisfatto.(Wiener Zietung).

All’interno di una carriera ricca di ruoli e soddisfazioni, Maestri continua naturalmente a portare Falstaff su tutti i più importanti palcoscenici, approfondendo un percorso di ricerca e di lettura interpretativa che fanno di Sir John un suo vero e proprio alter ego. Ogni nuova produzione rappresenta infatti una sfida che gli consente di studiare e sperimentare inedite nuances attoriali e vocali. La continua analisi e cesellatura del personaggio, condotta anche attraverso il confronto con i più grandi registi e direttori d’orchestra riesce a portare una ricchezza di esiti sempre nuova:

 

Ambrogio Maestri, probably today’s reigning Falstaff, has ample voice and physique for the role. His monologue about honor rises to an exciting climax.(The New York Times);

Oggi, in tutti i teatri del mondo, Ambrogio Maestri, è quanto di meglio un direttore possa desiderare per Falstaff. (Riccardo Muti, Autobiografia);

There is surely no finer exponent of the title role of Falstaff today than Ambrogio Maestri. (Musical America);

L’interpète aujourd’hui le mieux à meme d’incarner Falstaff. Il y apporte sa stature imposante, sa parfaite authenticité dans l’accent et son intelligence dans le jeu. Il sait aussi se garder des effets trop appuyés poiur imposer un chant scrupuleusement contrôlé (jusque dans les passages en falsetto, jamais vulgaire ni banal.) Un personage est bien là, devant nous, avec sa rondeur et ses bleus à l’âme, royal jusque dans la dèche. (Opèra);

Sopratutto funziona meravigliosamente il Falstaff ormai smaliziato di Ambrogio Maestri. C’è tutto nella sua prova: intonazione, sicurezza, bel timbro, bei fraseggi. Ed è l’unico cantante che permetta al pubblico di non perdere una sillaba di testo. (Il Corriere della sera);

Ambrogio Maestri is a magnificent dissolute knight, physically and vocally captivating and dominating. (Wall Street Journal);

Il baritono italiano, nel ruolo di Falstaff vince perfino il paragone con tutti i grandi… Ambrogio Maestri è in possesso di una voce gigantesca che sa condurre favolosamente, sia negli acuti sia anche nelle mezzevoci.(Kurier);

Maestri, Falstaff himself, is a miracle, now sweet, now salty, the most revealing lines of the libretto almost tossed into the air. (The Indipendent).

La collaborazione decennale con l’Arena di Verona lo porta a festeggiare nella stagione 2012 le cento recite di un’altra amatissima opera: Aida. Un traguardo significativo che si traduce in un’interpretazione matura e complessa del personaggio di Amonasro:

 

Ambrogio Maestri (Amonasro), splendida, ampia, autorevole, timbrata voce baritonale, con, finalmente, il senso e la consapevolezza della parola cantata… Verdi ringrazia. (L’Opera);

Ambrogio Maestri is physically imposing with his enormous stature and with a natural earthiness which suits Amonasro in many respects. Vocally, even and generous of tone, he gave an impressive performance. (The Opera Critic).

In questi anni di intensa attività viene diretto dai migliori direttori della scena internazionale tra cui Zubin Mehta, Daniele Gatti, Daniel Oren, Fabio Luisi, Antonio Pappano, Jeffrey Tate, Nello Santi, Marcello Viotti, Marco Armiliato, Gianandrea Noseda, Renato Palumbo,Daniel Harding… e da registi quali Franco Zeffirelli, Robert Carsen, Graham Vick, Peter Stein, Bob Wilson, Larent Pelly, Mario Martone, Hugo De Ana, Bartlett Sher…

Nel 2006 Maestri incontra per la prima volta il personaggio di Dulcamara. L’Opera di Parigi progettando una nuova produzione di Elisir d’amore desidera affidare, come avveniva una volta, il ruolo del simpatico ciarlatano ad una voce baritonale. Il successo dello spettacolo gratifica questa scelta riconoscendo a Maestri una duttilità vocale che gli consentirà di spaziare dal repertorio serio a quello buffo.

 

 

Mais le tenant du style belcantiste est le seul Ambrogio Maestri, excellent Dulcamara, truculente t jubilatoire, voix magistralment projetèe aussiì bien que retenue. Et quel acteur! (Le Monde);

Enfin l’apanage, la verve et la puissance vocale Ambrogio Maestri, véritable phénomène de présence burlesque et vedette assurément de cette distribution. (Le journal de spectacle);

Mr. Maestri’s Dulcamara, a portly, rumpled giant of a man, looked eccentric enough to be believable. His voice is big, beefy and never forced; he sings with sly phrasing and droll comic timing. (New York Times);

Ambrogio Maestri brought a rich, booming baritone to the role of the conniving Doctor Dulcamara, his expert mugging winning him most of the night’s few laughs.(New York Post); Juicing up the show with a humorous turn and crisp vocals is Italian baritone Ambrogio Maestri as Doctor Dulcamara. (New York Daily News);

Ambrogio Maestri… sang with rich tone and put on a fine display of rapid-fire patter in his second-act duet with Nemorino. Maestri savored every syllable of the buffo role of Dulcamara, and his high notes rang out with unusual vigor. (Washington Post);

As Dulcamara, baritone Ambrogio Maestri comes off best. He seems to be singing in a different, more old-fashioned and more musically stylish show. He rattles off the quack’s sales patter with buffo aplomb and whistles humorously through his teeth during his comic impersonation of an elderly senator at the wedding banquet. (Wall Street Journal);

Baritone Ambrogio Maestri was Dr. Dulcamara, a role usually sung by a bass. But his focused timbre and expert Italian delivery, not to mention his outsize comic presence — were made to order for this part. (Variety).

Negli ultimi quattro anni Maestri si confronta con Puccini e con il Verismo. Debutta Tosca a Torre del Lago, Cavalleria rusticana al Metropolitan di New York e Pagliacci alla Scala di Milano. La scelta di interpretare personaggi così forti e passionali, avviene, non a caso, dopo avere maturato un decennio di carriera. L’esperienza di palcoscenico infatti gli consente di valorizzare la veemenza del proprio peso vocale senza perdere la linea del canto.

 

Il Prologo è stato superbamente cantato da Ambrogio Maestri. (Corriere della Sera);

Bravissimo Ambrogio Maestri che, voce baritonale di impressionante volume e di bellissimo colore, come non se ne ascoltano da tempo, sa anche cantare, fraseggiare, interpretare e ha dipinto un Tonio di insinuante malvagità senza essere sbracato. Harding – meno male – gli concede la svettante puntatura di tradizione al la bemolle nella chiusa del Prologo, con cui Maestri “riempie” letteralmente la sala. (L’Opera);

Ambrogio Maestri spara due acuti che non si sentivano da molto, molto tempo, e il suo Tonio, senza birignao e cachinni, è ottimo. (La Nazione);

Il baritono Ambrogio Maestri ha meritato i caldi consensi per il suo Tonio umano e pieno di sfumature malinconiche. (Il Giornale);

Ambrogio Maestri impersona alla perfezione Alfio, così come è richiesto dal libretto. (Osterreich); Face à elle un Scarpia qui devrait marquer les scènes internationales, bien qu’il ne soit pas un jeune homme, Ambrogio Maestri : voix de stentor qui sait se fait caressante et enjôleuse, présence énorme dans tous les sens du mot, jouant de sa corpulence et de sa stature comme d’une menace, arpentant son bout de scène avec un sens du temps dramatique considérable, le geste déployé avec une justesse spatiale et psychologique exemplaires. (Concert Classic);

Ambrogio Maestri est un Scarpia impressionnant tant par la taille que par la voix. (Res Musica); Stupendo, poi, il canto di Ambrogio Maestri, il quale, indossando i panni di Tonio, inonda il teatro con la sua voce ampia, sonora e morbidissima, capace di bei legati e con una proiezione del registro acuto notevolissima. (GB Opera);

Only baritone Ambrogio Maestri as Tonio received unanimous consent. (The Opera Critic); Ambrogio Maestri, Scarpia, dominava la scena sia con il portamento che con la voce: sicura, chiara e possente. (Opera).

Nel 2012 il regista Ferzan Ozpetek, che aveva diretto Ambrogio nell’Aida del Maggio Musicale Fiorentino, gli offre un ruolo nel suo film Magnifica presenza. Vestendo i panni di un cantante lirico degli anni quaranta, Ambrogio vive l’esperienza cinematografica accanto ad un cast eccezionale, costituito da alcuni dei più importanti attori italiani di oggi.

Il 2013, bicentenario verdiano, consacra Maestri come il Falstaff di riferimento; porta infatti Sir John al Teatro alla Scala, all’Opèra National de Paris, all’Opernhaus di Zurigo, al Festival di Salisburgo, Monaco di Baviera, Tokio festeggiando la duecentesima recita Metropolitan di New York.
Sempre nel 2013 è stato Nabucco all’Arena di Verona, Amonasro nell’Aida della Scala, all’Arena di Verona e a Tokio e infine Simon Boccanegra al Teatro Regio di Torino.

Il 2014 vede Ambrogio impegnato in diverse opere quali Pagliacci a Vienna, Tosca a Barcellona, Nabucco a Monaco di Baviera, Otello al Teatro Regio di Torino e Aida all‘Opera di Roma. Lo si potrà vedere in Falstaff ad Amsterdam con la Royal Concertgebouw Orchestra a San Paolo del Brasile e al Teatro Colon di Buenos Aires.
Debutterà inoltre il ruolo di Gerard in Andrea Chenièr al Festival di Peralada.

Voci in LockDown: Ferruccio Furlanetto

In diretta streaming dalla pagina del Festival Vicenza in Lirica e sul canale YouTube del festival, la rubrica Voci in LockDown: il direttore artistico Andrea Castello dialogherà in diretta con esponenti di spicco della scena lirica Internazionale, ma anche con giovani artisti che hanno debuttato durante l’edizione 2019 del festival.

Ospite di venerdì 29 maggio alle ore 18 è il basso Ferruccio Furlanetto.


Bio

Nato a Sacile (Pordenone), Ferruccio Furlanetto ha con il territorio vicentino un rapporto particolare, dato che il suo debutto avvenne proprio al Teatro di Lonigo, dove nel 1974 vestì i panni di Sparafucile nel Rigoletto. Dopo aver debuttato al Teatro alla Scala nel 1979, al Metropolitan nel 1980 e alla Wiener Staatsoper nel 1985, la sua straordinaria carriera internazionale prese il via nel 1986, quando a Salisburgo coprì il ruolo del re Filippo II nel Don Carlo di Verdi (diretto da Herbert von Karajan) e più tardi quello di Figaro. Da allora ha partecipato a grandi produzioni liriche in ogni parte del mondo ed è stato protagonista di un’intensa attività concertistica. Insignito di importanti riconoscimenti, è tra l’altro ambasciatore onorario presso le Nazioni Unite.

Voci in LockDown: Ekaterina Gubanova

In diretta streaming dalla pagina del Festival Vicenza in Lirica e sul canale YouTube del festival, la rubrica Voci in LockDown: il direttore artistico Andrea Castello dialogherà in diretta con esponenti di spicco della scena lirica Internazionale, ma anche con giovani artisti che hanno debuttato durante l’edizione 2019 del festival.

Ospite di mercoledì 27 maggio alle ore 18 è il mezzosoprano Ekaterina Gubanova.


Bio

Ekaterina Gubanova è nata nel 1979 e all’età di 23 anni entra a far parte del Programma per Giovani Artisti del Royal Opera House di Londra.

Nel 2005 canta Brangane nel TRISTAN UND ISOLDE in una produzione di Peter Sellar all?Opera di Parigi.

Il debutto giapponese arriva cantando la MESSA DI REQUIEM di Verdi diretta dal M° Riccardo Muti a Tokyo. In Russia ha cantato nel ruolo della Principessa Eboli nel DON CARLOS di G. Verdi nell?ambito del ?Stars of the White Nights Festival? a San Pietroburgo, dove è ritorna nel 2008 in THE TSAR’S BRIDE di R. Korsakov e come Marguerite ne LA DAMNATION DE FAUST di Berlioz.

Nel 2007 è stata al Festival di Salisburgo come Olga in una nuova produzione di EVGENIJ ONEGIN diretta dal M° Daniel Barenboim, insieme al quale ha cantato anche LA MESSA DI REQUIEM di G. Verdi al Teatro alla Scala di Milano.

Nello stesso anno debutta al Metropolitan di New York in WAR AND PIECE di Prokofiev; dove torna successivamente per una produzione di LES CONTES D?HOFFMANN, diretta dal M° James Levine. A Los Angeles canta LA MESSA DI REQUIEM di G. Verdi con il M° Gustavo Dudamel.
Ha debuttato alla Bayerische Staatsoper come Amenris in AIDA e ha partecipato alla tournèe con il Teatro alla Scala di Milano e il M° Barenboim a Tel Aviv e a Tokyo.
Il debutto in Italia è stato come Clitennestra in IPHIGÉNIE EN AULIDE all’Opera di Roma, diretta dal M° Riccardo Muti, mentre è stata recentemente al Covent Garden di Londra con THE TSAR’S BRIDE, al Teatro alla Scala con DIE WALKÜRE con enorme successo di critica e di pubblico e ad Orange con AIDA.

Tra i suoi prossimi impegni citiamo LES CONTES D’HOFFMANN e DON CARLO con il Teatro alla Scala, DON CARLO ad Amsterdam e alla Staatsoper di Berlino dove canterà anche TRISTAN UND ISOLDE, DAS RHEINGOLD e DIE WALKÜRE, lo STABAT MATER di Rossini diretto dal M° Riccardo Muti a Vienna, PARSIFAL al Maggio Musicale Fiorentino diretto dal M° Zubin Mehta, OBERTO CONTE DI SAN BONIFACIO a Parigi, ADRIANA LECOUVREUR al Covent Garden di Londra, DIE WALKÜRE e DON CARLO a Madrid.

Voci in LockDown: Carlos Álvarez

In diretta streaming dalla pagina del Festival Vicenza in Lirica e sul canale YouTube del festival, la rubrica Voci in LockDown: il direttore artistico Andrea Castello dialogherà in diretta con esponenti di spicco della scena lirica Internazionale, ma anche con giovani artisti che hanno debuttato durante l’edizione 2019 del festival.

Ospite di martedì 26 maggio alle ore 18 è il baritono Carlos Álvarez.


Bio

Ha debuttato al Teatro de la Zarzuela di Madrid nel 1990 con la zarzuela La del Manojo de Rosas, di Pablo Sorozábal. Ha iniziato la sua carriera come baritono mozartiano.

Ha cantato nei maggiori teatri del mondo. Dal Covent Garden di Londra, ne La Traviata (1994), con Georg Solti, Otello (1999), con sir Colin Davis e Rigoletto (2003), con Maurizio Benini; al Metropolitan di New York, in Traviata (1996), TrovatoreUn ballo in maschera (2005), Luisa Miller (2006) e Rigoletto (2006). Ha ottenuto i maggiori successi alla Staatsoper di Vienna: nel Don Carlo di Verdi (1997), Ernani (1998, con S. Ozawa), Don Giovanni (1999, con R. Muti), Roberto Devereux (2000), Le nozze di Figaro (2001, 2005-2006, con Muti), La favorita (2003, 2004), Falstaff (2003, con Mehta), Il barbiere di Siviglia (2003, 2004, 2006). Ha anche cantato nei teatri di Zurigo, Ginevra, al Festival di Salisburgo, ad Amsterdam, alla Scala, al Colón di Buenos Aires. Ha inoltre partecipato alle produzioni del Teatro Real di Madrid a partire dal 1998.

Carlos Álvarez unisce grandi doti vocali naturali con l’espressività come attore sulla scena. Nel 2003, la Spagna gli ha assegnato il Premio Nacional de Música, “per la sua influenza internazionale, l’apertura a generi diversi e l’attenzione alla musica spagnola, con una straordinaria qualità vocale e interpretativa”.

Ridateci il Sogno: artisti dell’opera Polidoro

In diretta streaming dalla pagina del Festival Vicenza in Lirica la maratona Ridateci il Sogno: il direttore artistico Andrea Castello dialogherà in diretta con i giovani artisti che hanno debuttato durante l’edizione 2018 del festival.

Ospiti di domenica 24 maggio dalle ore 16,30 gli artisti che hanno partecipato alla produzione dell’opera Polidoro di Antonio Lotti, prima esecuzione in tempi moderni, andata in scena al Teatro Olimpico durante il festival Vicenza in Lirica 2018.

Intervengono Anna Bessi, Federico Fiorio, Danilo Pastore, Maria Elena Pepi, Luca Parolin, Enrico Torre,  Patrizio La Placa.

Polidoro (foto Francesco Dalla Pozza /Colorfoto)

Nella magia ineguagliabile dell’Olimpico di Vicenza, teatro coperto più antico al mondo disegnato da Palladio, per la prima volta dopo oltre 300 anni torna in scena “Polidoro”, capolavoro di Antonio Lotti. Un grande omaggio alla tradizione operistica veneziana di cui il compositore è un fondamentale rappresentante. Giovedì 6 e venerdì 7 settembre l’esclusiva opera sarà proposta in prima mondiale. Un intreccio di vicende antiche, ma mosse dai sentimenti senza tempo di uomini e donne dilaniati da passione d’amore, brama di potere, sete di vendetta. Come all’epoca della prima rappresentazione, sfarzosi costumi ci accompagneranno in un fasto antico che renderà unica e indimenticabile questo incontro con la grande musica barocca.